Federmeccanica e ValoreD presentano Fabbrica4D, la metalmeccanica si rinnova

Con l’adesione di Federmeccanica a Valore D nasce il primo network di imprenditrici, manager, lavoratrici e studentesse volto a valorizzare il talento femminile nel settore metalmeccanico

 

Sabato 24 ottobre 2015 Federmeccanica e Valore D hanno presentato a Firenze, presso il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, “Fabbrica4D – La Metalmeccanica si rinnova”, il primo network di imprenditrici, manager, lavoratrici e studentesse finalizzato alla valorizzazione del ruolo e dell’apporto delle donne nel settore metalmeccanico.

Il network al femminile “Fabbrica4D - La metalmeccanica si rinnova” nasce contestualmente all’adesione di Federmeccanica a ValoreD e segna l’inizio di una proficua collaborazione sui temi dell’inclusione e del sostegno alla crescita professionale delle donne e all’imprenditoria femminile in settori industriali tradizionalmente considerati appannaggio maschile. Il nome prescelto per il network vuole richiamare la profonda e radicale rivoluzione, nota col paradigma di Fabbrica 4.0, che sta investendo l’industria manifatturiera nel suo complesso e che sta trasformando totalmente il volto delle imprese e del lavoro, per i quali conoscenza, creatività, progettazione - non più dunque la forza fisica - divengono fattori determinanti. Inoltre, il nome del network intende evocare l’idea di “laboratorio”, di officina, di luogo operoso di contributi, esperienze e sensibilità diverse, per le donne e di cui le donne sanno farsi ampiamente portatrici.

In Italia l’incidenza dell’occupazione femminile sul totale degli occupati risulta notevolmente più bassa nel settore metalmeccanico (19,4%) rispetto al manifatturiero nel suo complesso (26,6%) e il fenomeno appare comune a tutti i principali Paesi dell’Unione Europea (Eurostat, 2014). La media UE, infatti, indica che le donne presenti nell’industria metalmeccanica risultano pari al 21,3%, contro il 29,6% di quelle occupate nel manifatturiero.

Soluzioni efficaci vanno ricercate considerando le ragioni sottostanti questa situazione. Innanzitutto è evidente che gli indirizzi scolastici e universitari privilegiati dalle ragazze risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro. La formazione tecnico-scientifica, in particolare, appare ancora sottovalutata nelle scelte delle ragazze, nonostante offra maggiori possibilità di collocamento. L’Istat rileva che in Italia, su un totale di circa 452.000 iscritti all’istituto tecnico industriale e al professionale per l’industria e l’artigianato, le donne sono pari a circa 73.000 con un’incidenza del 16% sul totale degli iscritti. Fortunatamente, secondo il rapporto OCSE 2014 “Education at a glance: OECD indicators”, in Italia negli ultimi anni, si è registrato un forte incremento di laureate in materie tecnico scientifiche: il 40% delle nuove lauree in ingegneria viene conseguito da donne, mentre in Germania e nel Regno Unito il dato corrisponde rispettivamente al 22% e 23%.

Se consideriamo che lo sviluppo economico futuro del Paese non può che essere legato – come accade del resto in altre nazioni, avanzate e non – all’acquisizione e allo sviluppo di competenze distintive in ambito tecnico-scientifico e alla capacità di innovare, è indubbio che indirizzare le ragazze verso una scelta più consapevole e informata del loro percorso formativo e alla piena valorizzazione delle loro capacità è una priorità che va perseguita con costanza e determinazione.

Risulta inoltre cruciale sostenere le donne nella creazione di un network professionale, come evidenziato nella ricerca sviluppata da The Boston Consulting Group “Il valore del capitale sociale a sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile” e presentata in anteprima oggi da Laura Villani (Principal, BCG) che dimostra, con un focus sul settore metalmeccanico, come il cosiddetto “capitale sociale” ovvero una rete di relazioni di alto livello, sia un fattore chiave su cui investire per lo sviluppo e il successo di aziende al femminile, facendone emergere quali siano i fattori abilitanti e quali invece gli ostacoli a cui fare fronte.

Il network in “rosa” di Federmeccanica e Valore D intende promuovere numerosi progetti sul territorio, tra cui iniziative di condivisione di buone pratiche da parte di modelli femminili di successo nel settore, programmi di mentorship tra manager e imprenditrici del settore metalmeccanico e studentesse della scuola superiore e dell’università, supporti concreti alle aziende per abbattere gli stereotipi e attirare talenti e competenze al di là delle differenze di genere.

Il lancio ufficiale del network “Fabbrica4D – La metalmeccanica si rinnova”, davanti a un pubblico di imprenditrici, manager e studentesse, vede la partecipazione, tra gli altri, di Dario Nardella (Sindaco di Firenze), Massimo Messeri (Presidente Confindustria Firenze), Fabio Storchi (Presidente Federmeccanica), Caterina Silvestri (Vice Presidente Valore D), Liliana Gorla (Direttrice Risorse Umane Siemens France), Mariacristina Gribaudi (Presidente Keyline), Stefania Brancaccio (Vice Presidente Coelmo), Francesca Rizzi (Co-fondatrice Jointly), Sara Funaro (Assessore Pari Opportunità Comune di Firenze). L'evento è stato condotto dalla giornalista Maria Latella.

I temi di cui ci siamo occupati oggi – ha dichiarato Fabio Storchi, Presidente di Federmeccanicadanno la misura di quanto stia cambiando l’industria meccanica in ambiti che fino a pochi anni fa sarebbero stati impensabili. La questione della piena emancipazione della donna e dunque della sconfitta dei troppi stereotipi e pregiudizi che ancora sussistono nel nostro Paese diventa, in quest’ottica, una questione di grande rilevanza. I dati della Ricerca realizzata da BCG confermano questo stato di cose, ma evidenziano anche una progressiva trasformazione della società italiana”.

“Il terremoto che sta cambiando la geografia della competitività ha investito le nostre imprese e il mondo del lavoro. Per uscirne vivi – ha continuato Storchi - c’è un’unica strada: collocare il lavoro, le imprese e, più in generale, le persone sulla frontiera, promettente ma difficile e impegnativa, dell’innovazione. è all’interno di questa trasformazione che le donne possono e devono giocare un ruolo significativo, perché non condizionato da modelli e stili di lavoro consolidati e sclerotizzati nel corso del tempo. È nata così l’idea di creare un network di donne all’interno del settore metalmeccanico e tutto ciò, senza alcuna differenza o discriminazione di ruolo e di funzione”.

“Il rafforzamento delle Relazioni Interne – ha concluso Storchi – che come Federmeccanica auspichiamo e perseguiamo quale strumento insostituibile per la valorizzazione di tutte le persone, è obiettivo che potrà essere raggiunto con maggiore facilità se sapremo coinvolgere le donne in tale processo, riconoscendone capacità e specificità”.

In merito all’adesione di Federmeccanica a Valore D, Claudia Parzani, Presidente di Valore D e Partner Linklaters, ha affermato: “Lo sviluppo economico futuro del nostro Paese è fortemente legato anche alla capacità che avremo di distinguerci per competenze in ambito tecnico-scientifico oltre alla capacità di innovare. E’ quindi necessario indirizzare anche le ragazze verso una scelta più consapevole dei percorsi formativi e sostenere la piena valorizzazione del talento femminile in settori chiave per l’Italia come quello metalmeccanico. L’adesione di Federmeccanica a Valore D e il lavoro congiunto con il network Fabbrica4D confermano la volontà di tutti noi di continuare a sostenere e supportare la crescita professionale delle donne e lo sviluppo economico del Paese”.

Per iscriversi al network Fabbrica4D e avere quindi la possibilità di partecipare a successivi programmi e iniziative promossi da Federmeccanica e Valore D è necessario registrarsi, accedendo all’indirizzowww.federmeccanica.it/fabbrica4D e compilando il relativo form.