Roma, 5 novembre 2022 – Si è svolta oggi a Roma, presso il Centro Congressi Auditorium della Tecnica, l’Assemblea Generale 2022 di Federmeccanica. Al centro del dibattito l’Italia, declinata nelle sue direttrici strategiche più importanti: Innovazione, Tecnologia, Ambiente, Lavoro, Impresa e Alleanza.
Ad aprire i lavori della giornata è stata il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone a cui sono seguiti i saluti istituzionali di Monica Lucarelli (Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e alle Pari Opportunità - Comune di Roma) e di Angelo Camilli (Presidente Unindustria). Il Presidente di Federmeccanica Federico Visentin ha poi trattato, nella sua Relazione, i temi più rilevanti del Settore - primo motore dell’economia italiana - ponendo le basi per i due successivi confronti.
Il primo ha visto dialogare due Vicepresidenti di Federmeccanica, Corrado La Forgia (Transizione Tecnologica ed Ecologica) e Stefano Serra (Istruzione e Formazione) con i Segretari Generali di FIM-FIOM-UILM, Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella A seguire si è tenuto un confronto tra il Vicepresidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali di Confindustria Maurizio Stirpe e i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL Maurizio Landini, Luigi Sbarra e PierPaolo Bombardieri. Le conclusioni sono state affidate al Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Per la prima volta, sul palco di un’Assemblea Generale, si sono riuniti le parti sociali ai più alti livelli per riaffermare la centralità del ruolo delle Relazioni Sindacali e per fornire stimoli in merito alle questioni industriali e sociali strategiche per il futuro del Paese, soprattutto in una fase delicata come quella che stiamo vivendo.
L’Assemblea si è aperta con un appello del Presidente di Federmeccanica Federico Visentin “FATE PRESTO!”: lo stesso forte richiamo che già nel Novembre 2011 enfatizzava la gravità del momento ed il raggiungimento di un limite che non si poteva, non si doveva superare. All’epoca eravamo sull’orlo di un baratro, oggi ci troviamo, per differenti motivi, in una situazione altrettanto drammatica. I dati, ora come allora parlano chiaro. Per effetto dell’incremento dei costi energetici, già a luglio, più del 60% delle nostre imprese perdeva ricchezza, e la grande maggioranza è costretta a riorganizzarsi o a sospendere l’attività produttiva, numeri questi che sono destinati a peggiorare. Il caro energia e delle materie prime, l’inflazione che ha raggiunto livelli record, hanno colpito tutti indistintamente, le imprese come le famiglie. È vitale quindi agire subito, con misure efficaci e adeguate, per le imprese, per le famiglie, per l’Italia.