Il convegno conclude un percorso iniziato lo scorso Maggio con la prima presentazione del Position Paper di Federmeccanica.
Milano, 16 Gennaio 2015 – Si è tenuto oggi presso la sede di Assolombarda il Convegno di Federmeccanica “Verso la riforma del mercato del lavoro”, conclusione di un percorso iniziato proprio in Assolombarda il 6 Maggio scorso, con la presentazione del Position Paper di Federmeccanica sul Mercato del Lavoro.
Il convegno è stato un momento di sintesi e al tempo stesso riflessione sul tema della Riforma del Lavoro, che ha visto anche la presenza e l’intervento di Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
I lavori sono stati aperti da Gianfelice Rocca, Presidente di Assolombarda, e da Stefano Franchi, Direttore Generale di Federmeccanica, e sono proseguiti con l’intervento del professor Arturo Maresca, Ordinario di Diritto del Lavoro all’Università La Sapienza di Roma, che ha presentato i risultati conclusivi dei workshop organizzati in partnership con la rivista Diario del Lavoro e svoltisi nei mesi scorsi a Vicenza, Torino e Roma sui temi del Costo del lavoro, della Flessibilità e Tutela sociale, della Semplificazione e Certezza.
Successivamente Pierangelo Albini, Direttore Lavoro e Welfare Confindustria, ha illustrato le proposte di Confindustria per il Mercato del Lavoro, a cui sono seguite le riflessioni della tavola rotonda che ha riunito i principali rappresentanti di categoria: Giorgio Klinger, Vice Presidente Sezione Meccanica UNINDUSTRIA di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, Alberto Zamperla, Componente Consiglio Direttivo Sezione Meccanica Confindustria Vicenza, Alberto Dal Poz, Presidente A.M.M.A. Torino, Carlo Dell’Aringa, Deputato ed economista del Lavoro, Tiziano Treu, Professore emerito Università Cattolica di Milano.
A chiudere i lavori, Fabio Storchi, Presidente di Federmeccanica, che ha sottolineato come con il convegno odierno si sia concluso “un percorso di approfondimento nuovo, diverso, molto operativo, che si è tradotto nella elaborazione di proposte concrete, nate dai “bisogni” delle imprese e da un confronto aperto e diretto sui temi di attualità”.
L’intervento di Storchi è stato un’occasione per riassumere i cardini del Position Paper di Federmeccanica: Flessibilità, Tutela Sociale, Costo del lavoro, Semplificazione e Certezza, “che – come ha sottolineato il Presidente - sono anche elementi fondanti del Jobs Act in via di definizione”.
“La flessibilità in entrata nei contratti a termine, ora acausali, e quella in uscita nei contratti a tempo indeterminato con le tutele crescenti, rappresentano un indubbio passo in avanti. Dobbiamo proseguire in questa direzione perché l'opera sia completata”. Occorre quindi estendere le nuove regole a tutti i rapporti di lavoro. “Infatti, la diversità di discipline tra neo assunti e personale già in forza, e tra licenziamenti economici e disciplinari, oltre a ridurre la portata della riforma, è fonte di nuovi dualismi e di complicazioni gestionali. La semplificazione deve essere una linea guida di tutta l'azione riformatrice”.
Sul tema dei licenziamenti Storchi ha ribadito il preciso e fermo convincimento di Federmeccanica: “l’imprenditore licenzia solo quando è costretto a farlo. Non potrebbe essere diversamente in quanto l’imprenditore pone la persona al centro della propria azione e, per questo, ne cura la crescita professionale. Siamo stati noi i primi a chiedere tutela sociale per i lavoratori – ha ricordato ancora il presidente. - Una tutela da realizzarsi con politiche attive che consentano a chi perde il lavoro di trovare una nuova collocazione.”
In quest’ottica diventa fondamentale un’azione sulla “formazione e sull’educazione, partendo dalla riforma del sistema Scolastico in un senso duale, di piena alternanza scuola-lavoro”.
Storchi ha sottolineato l’importanza di una formazione “che deve continuare ed essere incentivata nell’Impresa per la qualificazione professionale del lavoratore finalizzata all’acquisizione di nuovi saperi; e che deve essere garantita dallo Stato per la riqualificazione di chi perde il posto di lavoro.”
“Tutto questo – ha continuatoStorchi - è possibile con un nuovo Patto tra Pubblico e Privato e tra Parti Sociali chiamate, oggi come non mai, a svolgere un Ruolo Sociale di ampio respiro”.
Per realizzare un quadro normativo funzionale a un incremento delle flessibilità e delle tutele il Governo è necessariamente chiamato a dare “regole certe e semplici e a operare verso una riduzione dei costi del lavoro - ha proseguito il Presidente. – Pertanto saluto con favore una misura da tempo invocata ed attesa: l'eliminazione della componente lavoro dall'Irap, anche se questo importantissimo intervento è stato parzialmente vanificato dal ritorno dell'IRAP al 3,9% dopo essere stata portata nella scorsa primavera al 3,5%.
Altra azione importante sul costo del lavoro è la decontribuzione per i primi tre anni di lavoro nei contratti a tempo indeterminato. Manca tuttavia un importante tassello, la conferma ed anzi il potenziamento della decontribuzione dei premi di produttività, anche di fonte aziendale, considerando che in Italia il costo del lavoro sale e che la produttività scende più che altrove. Il Jobs act e i primi decreti delegati in fase di analisi parlamentare non possono che essere il “primo atto”. Ora bisogna completare l’opera e occorre farlo con coraggio, determinazione e gli opportuni correttivi, per realizzare un mercato del lavoro efficiente ed inclusivo”.
Storchi ha quindi sottolineato come la riforma del mercato del lavoro sia condizione necessaria ma non sufficiente per riprendere un percorso di crescita e di sviluppo: “il Paese deve rimettere al centro delle proprie politiche l’Impresa e l‘Industria manifatturiera, come accade nel resto del Mondo.
Abbiamo voluto dare un contributo il 27 Novembre scorso, presentando il “Manifesto” di Federmeccanica. Un’iniziativa senza precedenti, che ha visto tutti i gruppi Metalmeccanici – in 60 territori, nello stesso giorno e alla stessa ora – rivolgere, simultaneamente, un appello contenente proposte costruttive per rimettere l’Industria al centro dell’interesse nazionale.
È necessaria una Politica Industriale che “Liberi l’Impresa” dai troppi vincoli che oggi la opprimono”.
Un obiettivo perseguibile con nuove Istituzioni e nuove regole, a partire da “una legge elettorale che garantisca governi stabili e un Parlamento, più snello e non più bicamerale, che legiferi solo quando serve e che sia in grado di agire rapidamente ed efficacemente”.
Storchi ha posto l’accento anche sulla necessità di “un sistema fiscale più semplice, più equo, più vicino a imprese e cittadini. Al Governo non resta che una decisione: tagliare le spese improduttive, gli sprechi e le troppe società partecipate del settore pubblico. Nello stesso tempo è indispensabile tornare a investire perché i necessari aumenti di produttività e l'altrettanto necessaria crescita dell'occupazione sono due aspetti conciliabili solo se torna a salire la domanda interna, cioè i consumi e gli investimenti. Servono investimenti, privati e pubblici, nazionali ed europei. Perché solo gli investimenti possono sostenere la crescita”.
Infine il Presidente ha ricordato l’importanza di “liberare l’ingegno verso l’Industry 4.0 promuovendo l’innovazione a 360° gradi, poiché siamo davanti a una nuova Rivoluzione Industriale e non possiamo rimanere indietro. Per questo occorre costruire, in maniera condivisa, non solo nuove istituzioni, non solo nuove “regole”, ma anche una nuova cultura capace di dare ordine e senso ai fenomeni emergenti.
L’intera società italiana ha di fronte a se una tra le sfide più grandi che una società è chiamata ad affrontare: il proprio rinnovamento culturale per potersi avvicinare alle comunità nazionali più avanzate e più competitive.
È indispensabile un nuovo blocco sociale motivato a sconfiggere quella distruttiva conflittualità che porta con se solo decadenza e nuove povertà.
Questa – ha concluso Storchi – è la vera sfida per l’Italia, questo è l’obiettivo per il quale lavoriamo”.